Millo ha lasciato Mesagne, i cinque graffitti lo ricorderanno

Giugno 20, 2016 6179

molfetta e lassessore librato salutano millo 1Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo,

ha terminato i suoi cinque graffiti che hanno rigenerato a Mesagne l'area del parco "Potì". Venerdì mattina, prima di andar via, ha ricevuto la visita del sindaco, Pompeo Molfetta, e dell'assessore ai Lavori pubblici, Palma Librato, che gli hanno consegnato un attestato di stima e ringraziamento a nome dell'intera città. Cinque sono state le facciate che Millo ha affrescato con la Street Art rappresentando cinque proverbi mesagnesi: "L'amori ciecu uarda luntanu", "Ddo rrivi chianti lu zippu", "Ci sputa ncielo nfacci ci cati", "Turci vinchitieddu quandu è tinirieddù" e "Cugghi l'acqua quandu chiovi". Quest'ultimo proverbio sembra particolarmente azzeccato al rione poiché quando piove se non si raccoglie l'acqua ci si allaga. La Street Art ha un valore sociale nobile per molte ragioni: la prima quella di chiamare le eccellenze di origini mesagnesi, riconosciute sul panorama internazionale ed esaltarle con senso di appartenenza vicendevole;molfetta e lassessore librato salutano millo 2 la seconda di avvicinare un quartiere popolare all’arte, un’arte semplice che rimanda al territorio, Millo ha rappresentato i proverbi dialettali tradizionali, ma usa un linguaggio semplice e immediato, molto vicino alla fumettistica; la terza è di diffondere il concetto di cura della facciata degli edifici; la quarta: chiedere contributi ai privati e introdurre quel senso virtuoso che deve avere il rapporto pubblico-privato rilanciando l’idea della cittadinanza attiva che a Mesagne è fatta da cittadini, associazioni, imprese, attività commerciali. Molti stanno contribuendo al finanziamento dell’opera, anche cittadini mesagnesi residenti all’estero. "E’ un processo quello della rigenerazione che vuole investire l’intera città intesa come “laboratorio urbano” – e la visione dell’assessore, Palma Librato "che si prefigura la rinascita non solo dell’area periferica del parco, ma del centro storico, con la nuova idea di occupazione del suolo pubblico attraverso il dehor disegnato da architetti, ingegneri chiamati su scala nazionale oppure con il progetto di rifacimento delle strade, per troppo tempo trascurate, secondo metodi programmatici nuovi quale quello dell’accordo quadro, un progetto importante del valore di 3 milioni di euro che partirà a breve nella sua prima trance composta da due gare contemporanee" o ancora "il rifacimento della pista ciclabile e il restauro della Porta Grande, di nuovo prevedendo l’intervento dei privati, in questo caso l’associazione dei costruttori Ance di Brindisi". "Un processo faticoso - ha dichiarato il sindaco, Pompeo Molfetta - perché le visioni per non trovare scetticismo nei cittadini e divenire progetti realizzabili, come quelli che stiamo concretizzando a Mesagne, devono essere poi supportate da metodo, strategia e studio, ma soprattutto grande spirito di dedizione che meritano oggi le nostre città e che noi speriamo di avere sempre come Amministrazione e come parte politica".